Psicodramma, rappresentazione teatrale improvvisata e “azione”
Lo Psicodramma è una tecnica terapeutica che considera l’unità esistenziale della persona e propone di curarla attraverso una rappresentazione teatrale improvvisata.
La tecnica psicoterapica dello Psicodramma (psychodrama) è stata introdotta negli anni ’20 dal sociologo e psicologo J.L. Moreno. Lui, contrario alla ripartizione arbitraria della personalità operata da Freud, sosteneva l’unità esistenziale della persona. Essa può essere curata nei suoi disturbi comportamentali, nelle sue esigenze motivazionali e nelle sue fantasie, attraverso una rappresentazione teatrale improvvisata, in cui i partecipanti sono invitati a esteriorizzare sul palcoscenico i loro vissuti. Secondo Moreno l’azione scenica consente ai protagonisti di liberare la loro spontaneità creativa, solitamente soffocata dal ruolo sociale.
Gli elementi dello psicodramma di Moreno sono:
- La scena dove si svolge l’azione.
- Il protagonista della rappresentazione.
- Un’ equipe psicodrammatica, i cui componenti (detti “Io ausiliari”) recitano le parti delle principali figure coinvolte nelle situazioni problematiche della vita del paziente: essi possono interpretare sia personaggi realmente esistenti (padre, madre, figlio, etc.), che figure simboliche caratteristiche del mondo interiore del paziente (Dio, Satana, il giudice, etc.).
- Un uditorio che, proprio come il coro della tragedia greca, fa da eco al protagonista manifestando le proprie emozioni di fronte alle scene rappresentate.
Psicodramma per “agire”
Moreno è il primo a proporre il concetto di acting out (agire). Il terapeuta che conduce lo psicodramma assume un atteggiamento direttivo e incita all’azione, invitando i partecipanti ad agire verbalmente, con il contatto fisico e con l’espressione corporea che ha una funzione catartica.
È doveroso sottolineare come il termine acting out abbia assunto in psicoanalisi una connotazione negativa. Infatti, secondo Freud, l’azione rappresenta il tentativo del paziente di non misurarsi con i suoi conflitti inconsci per paura, cercando soluzioni sul piano di realtà.
Ad esempio prendiamo un uomo che ha paura delle donne, ma non vuole ammetterlo a se stesso per l’angoscia che prova. Lui potrebbe intrecciare precipitosamente relazioni con varie donne per dimostrare a se stesso e al terapeuta di non aver bisogno di conoscere le ragioni di tale angoscia.
A cura del Dott. Aldo Gabardo
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